La Scuola Politica ‘Vivere nella Comunità’ grande occasione per il rilancio dell’Italia: intervista ad Aldo Iaquinta

L’importanza della prima Scuola Politica apartitica e multidisciplinare per formare un ceto dirigente più preparato, il ruolo della formazione come leva dello sviluppo del Paese, l’educazione finanziaria come fattore fondamentale dell’inclusione sociale, il riassetto in corso del mondo assicurativo italiano e i suoi effetti. Intervista ad Aldo Iaquinta, membro del Board esecutivo della Scuola Politica ‘Vivere nella Comunità’ e Ceo di Aimuw S.p.A., realtà assicurativa e riassicurativa tra le più rilevanti. 


1. Lei è Ceo di Aimuw spa, una delle agenzie di assicurazione e riassicurazione più grandi in Italia ed è membro del Board esecutivo della Scuola Politica ‘Vivere nella Comunità’, la prima Scuola Politica apartitica e multidisciplinare in Italia. Una scuola che mira a formare un ceto dirigente più preparato, consapevole e caratterizzato da una spinta all’impegno civile in tutte le sue sfaccettature. Cosa significa per lei fare parte di un progetto formativo così qualificato, prestigioso e unico nel suo genere? 
“Essere membro del Board esecutivo della Scuola Politica ‘Vivere nella Comunità’ è per me un grande onore, non solo in quanto Amministratore delegato di Aimuw ma anche in quanto professionista che entra in contatto ogni giorno con persone qualificate, quali sono quelle che la Scuola Politica si auspica di formare. L’idea di fondo della Scuola, che è stata diffusamente apprezzata per la sua autorevolezza nella prima edizione e adesso anche attraverso la seconda edizione, è quella di creare uno spazio di dialogo tra gli esperti dei settori rilevanti nel nostro paese e coloro che sono pronti a cogliere gli stimoli e apprendere, arricchendo il proprio bagaglio di preparazione personale, quelle che sono le modalità di realizzazione ed efficacia nei diversi contesti lavorativi. Questo significa che i membri del Board, tra cui ho l’onore di rientrare, rappresentano non solo persone autorevoli ma anche una guida e un esempio per i partecipanti per quelle che sono le diversificate possibilità professionali e come queste possono passare da mere capacità teoriche a concrete capacità pratiche. Devo dire che il merito dei fondatori è proprio questo, aver creato un luogo di riflessioni e apprendimento davvero unico in Italia. A loro vanno i miei complimenti e ringraziamenti”.

2. La Scuola Politica vanta alcune delle figure più importanti del nostro Paese come i Professori Cassese, Capaldo, Boccardelli, Cartabia, Profumo, Mattarella, insieme a Carlo Messina, Gabriele Galateri, Massimo Lapucci e a molti altri. Cosa rappresentano queste straordinarie personalità per lei e per gli studenti che frequenteranno la Scuola? 
“I docenti, come i membri del Board, rappresentano le eccellenze del nostro paese nei loro rispettivi settori. Questo significa infondere credibilità nei confronti dell’offerta formativa che la Scuola si propone di garantire ai partecipanti e al tempo stesso garantire un alto livello di preparazione su temi trasversali che è difficilmente riscontrabile in un corso universitario, tendenzialmente monotematico o in un corso di formazione generico. Per i partecipanti, conseguenzialmente, queste figure rappresentano l’occasione di potersi misurare con persone dalla preparazione estremamente elevata e con le quali avere un dialogo diretto costituisce un arricchimento tanto dal punto di vista formativo quanto dal punto di vista reputazionale. Per i membri del Board, invece, i docenti sono l’espressione delle competenze con cui ci inseriamo in un quadro di offerte formative simili alla nostra, ma differenti poiché troppo schierate ad esempio come altre scuole politiche afferenti a un’area politica ben precisa. L’obbiettivo è avere una coerenza e un’incisività per l’obbiettivo di cui ci assumiamo la responsabilità, cioè formare la nuova classe dirigente, ed emergono quindi come fondamentali queste figure poiché in grado di sintetizzare questo scopo”.

3. La Scuola Politica è composta da un corpo docenti di altissimo livello: professori universitari, Ceo, presidenti di società, dirigenti della pubblica amministrazione, manager ed esperti professionisti. La parola d’ordine è multidisciplinarietà, anche in relazioni ai temi riguardanti il risparmio, la finanza e l’economia. Lei guida una holding che opera nel campo dell’assicurazione e riassicurazione e da oltre 20 anni è un punto di riferimento per gli intermediari assicurativi. Qual è secondo lei il livello di conoscenza dei giovani oggi su questi temi? 
“I giovani presentano delle lacune su questi temi, ed è un dato di fatto. Tali lacune non sono presenti tanto dal punto di vista teorico sui temi della finanza e dell’economia, quanto sull’applicazione pratica delle teorie. Questo avviene perché la formazione nel nostro paese è di suo lacunosa o settoriale e tendenzialmente teorica. Sarebbe auspicabile un maggiore investimento sulla formazione dei giovani affinché si renda possibile e si diffonda a grandi strati della popolazione la capacità di gestione delle proprie capacità sociali che implicano di riflesso delle capacità culturali e di apprensione dei fenomeni non solo sociali ma anche economici che li riguardano’

4. Venendo ad Aimuw S.p.A, può spiegarci in concreto cosa fate e di cosa vi occupate? Fra l’altro lei ha da poco lanciato l’Aimuw consulting. Quali sono i vostri obiettivi e i prossimi progetti? 
‘Aimuw spa si occupa di intermediazione assicurativa e riassicurativa e rappresenta i maggiori gruppi assicurativi presenti in Italia. In Aimuw abbiamo un’alta specializzazione per ciò che riguarda enti pubblici, speciality line (cyber risk, grandine, cauzioni e credito); attraverso una propria piattaforma telematica offre prodotti assicurativi personalizzati ad affinity group. Come gruppo abbiamo completato l’offerta per soddisfare i bisogni della nostra clientela, già consolidata, e per cogliere le opportunità di un mercato sempre più evoluto. Abbiamo, infatti, costituito Aimuw consulting, che ha come mission l’analisi puntale del rischio come servizio rivolto alle aziende, e Aimuw Mutua, che sarà operativa in uno dei settori a mio avviso strategico e di grande sviluppo nei prossimi anni, il welfare”

5. La vostra agenzia opera in collaborazione con grandi gruppi italiani ed esteri come Allianz, Zurich, Cattolica Assicurazioni, Aviva, Liberty, Berkshire Hathaway, Net Insurance, Chubb, nonché i Lloyd’s di Londra. Qual è l’attuale situazione del mercato assicurativo e riassicurativo italiano? 
‘A oggi si può notare una forte concentrazione e un relativo consolidamento che rendono possibile il posizionamento sempre maggiore di grandi gruppi assicurativi presenti in Italia. Nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa dei nostri giorni sono presenti nuovi competitor che, con l’apporto di capitali, acquisiscono o incorporano sia i gruppi che le società già operanti sul mercato. Questo è un fenomeno che inevitabilmente inciderà in maniera significativa sulle piccole e medie società a favore di grandi gruppi. Inoltre questo fenomeno cattura la nostra attenzione, poiché come Aimuw tendiamo al consolidamento della nostra posizione”

6. Nella Scuola Politica &Vivere nella Comunità si parla molto di educazione finanziaria ed economica visto il protocollo di collaborazione che avete siglato con la FEduF, la fondazione presieduta da Stefano Lucchini che ha da poco lanciato un nuovo prestigioso board presieduto da Marcello Presicci. Quanto sono importanti questi temi? 
“Come già accennato, tra le competenze trasversali rientra l’educazione finanziaria ed economica come parte di un ventaglio di capacità utili all’interpretazione delle dinamiche dei nostri giorni. Sono momenti difficili, resi ancora più complessi dalla pandemia, e questi momenti devono essere interpretati con le chiavi di lettura giuste. In questo FEduF si impegna molto e con la Scuola accanto si possono sviluppare delle sinergie interessanti, e alcuni dei risultati sono già riscontrabili; ad esempio si è dato vita a un protocollo che ha lo scopo di far collaborare i nostri partecipanti con le iniziative attivate da FEduF ai fini di una maggiore sensibilizzazione sui temi specie fra i giovani, coloro cioè che devono da subito familiarizzare con strumenti finanziari. In questo senso i progetti della Scuola sono diversi, le capacità nei partecipanti sono senz’altro presenti e i riscontri finora avuti dall’esterno sono notevoli. L’obbiettivo è quello di continuare su questa linea e lavorare non solo per un’educazione finanziaria più diffusa, ma per consolidare le capacità di vivere in una comunità. L’educazione finanziaria non è veicolo solo di benessere individuale, ma è strumento di inclusione sociale e di funzionalità dei mercati: è qualcosa di indispensabile per il sistema Paese su cui dobbiamo continuare a lavorare insieme, sia pubblico che privato”.

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